Ha interrotto la telefonata, con cui la compagna chiedeva aiuto alla polizia perché lui la stava picchiando. E non aveva fatto i conti con le possibilità offerte dalla tecnologia e con la caparbietà degli operatori della sala operativa della questura che, in pochissimo tempo hanno messo la squadra volante, coordinata dal dirigente Pierpaolo Varrasso, in condizione di intervenire. È successo l'altro giorno nella zona nord di Pescara, non lontano dal confine con Montesilvano, in una strada residenziale. Una coppia giovane, lui ha 31 anni, con un figlio minore. È l'ennesimo caso di violenza di genere che, negli ultimi mesi si è verificato in città e che ha richiesto l'applicazione di un provvedimento urgente. Una lite furiosa, hanno ricostruito poi gli agenti intervenuti, grida e soprattutto botte, del marito nei confronti della moglie davanti al figlio piccolo. La donna decide di chiedere aiuto e telefona al numero unico di emergenza: urla, anche al telefono, e la chiamata che viene bruscamente interrotta. Gli elementi vengono girati alla sala operativa della questura che avvia una serie di verifiche e riesce ad arrivare all'indirizzo, appunto nella zona nord del capoluogo, da cui potrebbe essere partita la chiamata.
L’INTERVENTO
In pochi minuti le pattuglie raggiungono l'indirizzo che è stato diffuso. L'indicazione è giusta e viene confermata anche dai rumori che arrivano dall'abitazione. Quando accedono in casa si trovano di fronte una donna visibilmente molto scossa e soprattutto con segni evidenti di percosse. La prendono da parte e ascoltano il suo racconto, dal qual viene fuori una situazione complessa di violenza di cui, appunto sarebbe stato testimone anche il figlio.
Anche in questo caso l'uomo è stato allontanato dall'abitazione. Si tratta di un provvedimento previsto dalla nuova normativa di contrasto alla violenza di genere che può essere applicato invia d'urgenza in presenza di due condizioni: la flagranza del reato e la possibile reiterazione della condotta violenta che potrebbe quindi mettere in pericolo la vita o l'integrità psicofisica della persona offesa. Per questa ragione le forze dell'ordine ribadiscono la necessità di una segnalazione tempestiva in caso di violenza domestica, in modo di avere la possibilità di intervenire in maniera efficace con gli strumenti messi a disposizione dalla normativa. Si tratta di una misura precautelare che deve quindi essere sottoposta alla convalida del magistrato.