Matteo Berrettini lo ammette con grande serenità: «Sono qui perché è Roma ed è speciale. Se fosse stato un altro torneo probabilmente non avrei partecipato». Le condizioni del tennista romano non sono quelle che avrebbe sognato per tornare a casa agli Internazionali: la tonsillite che l'ha messo fuori gioco a Madrid e costretto a una cura antibiotica ha lasciato non pochi strascichi e Matteo lo spiega in conferenza dopo un allenamento sul campo 7 del Foro Italico: «È stata una preparazione molto difficile. Qui oggi ho fatto una rifinitura, avevo già giocato questa mattina in un altro circolo. Sono qui perché è Roma, non sono riuscito ad allenarmi molto ultimamente ma ci sto provando per la partita con Napolitano. Il Foro Italico è cambiato tanto ed è migliorato, è bello essere tornato e sarà bello ritrovare il tifo»
Il derby contro Napolitano giovedì
Giocherà giovedì il derby con Stefano Napolitano: «Non è mai facile affrontare qualcuno che conosci da tanti anni - ha detto Berrettini -.
«A volte penso sia colpa di un rito voodoo»
«A volte mi fermo e dico che deve esserci un rito voodoo a giustificare questi problemi. Poi la parte razionale dice che è solo un virus o ciò che è stato. È molto difficile ripartire perché andare in un torneo e chiedersi se giocherai è diverso da chiedersi se giocherai bene o male. A volte è stancante e mi accorgo che sono esausto, poi schiarisco le idee e capisco che sono disposto ad affrontarlo perché amo giocare a tennis».
Berrettini: «Sinner? So cosa significa rinunciare a questo torneo. Spero di abbracciarlo presto»
Berrettini commenta anche il momento del compagno di coppa Davis Jannik Sinner, infortunato e costretto a rinunciare a Roma per preparare il Roland Garros: «Sono stato nelle sue scarpe e so cosa vuol dire rinunciare questo torneo. Sinner però è giovanissimo e giocherà da protagonista per tanti altri anni. Il torneo ha preso una bella botta, ma questo è lo sport e gli infortuni ne sono parte. Che consiglio gli darei? Dipende dal periodo e dai momenti. Per me gli infortuni sono stati purtroppo una costante. Per lui è diverso, ma è ben seguito ed è talmente maturo che è difficile consigliarlo. Lui quando decide pensa al futuro e anche questa volta credo sia stato così».