Maxi lucchetti a Roma, è allarme invasione: che cosa sono e come funzionano

Da Prati a Trastevere, i dispositivi sono sparsi ovunque: agganciati ai cancelli, inferriate e segnali stradali. E scatenano la rabbia di qualche residente: “Non ci sentiamo più al sicuro”

Maxi lucchetti a Roma, è allarme invasione: che cosa sono e come funzionano
di Alessia Perreca
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Venerdì 3 Maggio 2024, 19:19 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 18:24

Dici lucchetto e subito ritornano alla mente le immagini di quei piccoli oggetti agganciati da decine di coppie con incise le loro iniziali e la data della loro unione. Ponte Milvio (come altre zone della Capitale) hanno raccontato storie di amori e legami indissolubili. Peccato che poi il Comune di Roma sia arrivato a dire basta e a rimuovere, nel 2012, il simbolo dell’amore eterno. Una moda, quella dei lucchetti, che sembra però non essere passata. Perché da diversi mesi, molti rioni della Capitale sono invasi da scatoline attaccate alle ringhiere, vicino ai portoni oppure posizionate sotto le finestre delle abitazioni. Cosa sono e soprattutto come funzionano?

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Lucchetti a Roma, cosa sono e come funzionano

Da Prati, a Trastevere e perfino nel rione Monti, in molti li hanno notati e fotografati mentre passeggiavano lungo le vie del centro storico della città. Sono enormi, in alcuni casi anche di piccole dimensioni, ma hanno tutti un unico scopo (lontano dal romanticismo). I lucchetti a combinazione - conosciuti più comunemente come lockbox - sono dispositivi che possono essere collegati alla maniglia di una porta oppure appesi alle finestre.

All’interno hanno una chiave e per aprirli è sufficiente inserire un codice fornito dal proprietario della casa vacanza. Uno dei tanti escamotage utilizzati dai titolari dei bed and breakfast per gestire le fasi del check-in e del check out. L’ospite di turno accede all’alloggio tramite alcune tecnologie di ultima generazione e il titolare dell'appartamento non è dunque obbligato ad essere presente all’orario d’arrivo del vacanziere. Può, in sostanza, gestire tutto da remoto e il turista può raggiungere la struttura senza vincoli di orario. Un risparmio di tempo e soprattutto di denaro, ma in realtà in molte città, tra cui anche Genova, Milano e Venezia, le amministrazioni comunali sono al lavoro per eliminare definitivamente dalle strade le piccole cassette di sicurezza al cui interno sono per l’appunto depositate le chiavi delle camere prenotate sulle piattaforme. «Non è solo una questione di abusivismo, ma soprattutto di sicurezza per gli altri abitanti del palazzo», lamenta un condomino di un edificio nel quartiere Prati.  «Un viavai incessante - spiegano - di persone che entrano ed escono dallo stabile». Nessun controllo dei documenti e anonimato garantito a tutti.

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