2024: odissea sui binari. Roma si allontana, Marche sempre più isolate

Iniziati ieri i lavori di potenziamento della ferrovia tra Foligno e Terni «Disagi all’avvio della stagione turistica, un pessimo biglietto da visita»

2024: odissea sui binari. Roma si allontana, Marche sempre più isolate
di Véronique Angeletti
4 Minuti di Lettura
Domenica 5 Maggio 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 15:09

ANCONA Da ieri sono iniziati i lavori sulla Orte-Falconara tra Terni e Foligno. Interventi eccezionali di messa in sicurezza e potenziamento (costo: 20 milioni di euro) impossibili da rinviare che sconvolgeranno per 35 giorni il quotidiano di migliaia di utenti della linea ferroviaria. Previsti sulla tratta bus sostitutivi tenendo conto, afferma Trenitalia, «che i posti disponibili, che aumenteranno i loro tempi di percorrenza in relazione anche al traffico stradale, possono essere inferiori rispetto al normale servizio offerto».

Il suggerimento

Pertanto, la società consiglia «di valutare la ripianificazione del proprio viaggio tenendo in considerazione che sui bus non è ammesso il trasporto bici e animali di grossa taglia eccetto i cani guida per non vedenti».

Stesso ragionamento sulla direzione Roma-Ancona «con collegamenti sostitutivi con bus per i treni che saranno deviati via Orte-Terontola» con orari rimodulati e soppressione delle fermate di Terni e Spoleto. «Da Pesaro – entra nel merito l’avvocato Floro Bisello, segretario nazionale dell’Associazione a difesa dei consumatori – chi vuole andare a Roma deve ragionare con gli orari della tratta Pesaro-Bologna e Bologna-Roma e tener conto che dovrà pagare un biglietto andata e ritorno che non costerà i soliti 55 euro, ma esattamente il triplo». Spiega che l’aumento, seppur temporaneo, creerà disagi al pendolare, al turista e alle famiglie. «Basta pensare agli studenti - sottolinea – che per ritornare a casa, dovranno affrontare costi maggiori». Un problema economico che secondo Bisello, Trenitalia avrebbe dovuto anticipare. «Perché se sui tempi e il fastidio del cambio non ci sono alternative, sui prezzi era sufficiente prevedere per chi parte da una stazione ferroviaria marchigiana una riduzione automatica del biglietto». Per il responsabile Marche dell’Unione consumatori, l’avvocato Corrado Canafoglia «saranno per gli utenti davvero 35 giorni di fuoco. Anche solo per l’allungamento dei tempi di percorrenza in una tratta già nota per i suoi ritardi spesso causato del binario unico, quando non per i guasti. Mi aspetto che le solite tre ore necessarie diventino quattro: il che significa che in tanti preferiranno andare a Roma in auto». Oltre alle conseguenze economiche sui budget dei pendolari, Canafoglia è preoccupato per l’immagine stessa delle Marche in questo primo mese della stagione turistica. «Tutto il litorale – osserva - e l’entroterra beneficiano di questa linea ferroviaria. Il salire e scendere dal treno e dall'autobus non saranno sicuramente un bel biglietto da visita per il nostro territorio, che risulterà al turista come una meta marginale, una regione ancora più isolata di quello che è». Un disagio che secondo il segretario della Uil Marche, Giorgio Andreani, sarebbe sbagliato leggere come un fastidio relativo. «I disagi smetteranno di esserlo solo se dopo l’8 giugno, alla luce di questi lavori, con l’aumento dell’efficienza della linea, cambia l’offerta commerciale e aumentano i servizi in termini di quantità e di qualità. Se le proposte non cambiano – incalza - saremo sempre in modalità disagio». Per Andreani, tutto dipende «dalla considerazione che Trenitalia avrà della linea e dalla capacità della Regione Marche di ottenere più collegamenti, tratte più veloci con orari funzionali». Conclude ricordando che nel 2006, c’era una volta “Il Gentile”, un treno con poche fermate, rapido, voluto dalla direzione del trasporto regionale in collaborazione con la Regione Marche.

La storia

Stessa considerazione da parte del presidente Confindustria Ancona Pierluigi Bocchini. «Questi lavori indispensabili – sottolinea – purtroppo non cancellano che dopo il tratto Ancona-Fabriano, il potenziamento esiste solo nelle intenzioni e nelle richieste di permessi. Non ci sono progetti esecutivi, tanto meno fondi destinati alla cantierizzazione. Abbiamo una linea che risale all’Unità d’Italia: per fare 255 km impiega in media quattro ore e, questo mese, con il saliscendi treno e bus, si trasforma in un viaggio della speranza». O un viaggio esperienziale storico-archeoindustriale che rievoca la linea coast to coast, quando nel 1866 nacque come “Strada ferrata Pio centrale”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA